Jermann Vintage Tunina Venezia Giulia
Gli Jermann, sono arrivati in Friuli, a Villanova di Farra, nel 1881 dall’Austria e furono prima mezzadri e poi proprietari. Il vino divenne, verso l’inizio del secolo, l’argomento principale del loro lavoro. Gli Jermann sono agricoltori duri, tutti d’un pezzo, di quelli che non vogliono sentir debolezze né cambiare una virgola nella tradizione. Inoltre, Il nonno di Silvio è uomo che, dovendo andare in guerra, scelse l’esercito d’Austria e avendo ereditato una vigna, seppur in valle buia e scossa dalla bora, fece vino. Silvio che nel 1968 era a Conegliano alla “scuola del vino”, ebbe, come tutti, volontà di contestazione, ma anche comprensione del diverso e capacità di autonomia. Ritornò con l’ansia giovanile di cambiare tutto.
Quindi, non più vini pesanti e grassi, ma profumati, armonici, costruiti secondo logiche contemporanee, con macchine contemporanee e per il gusto contemporaneo, nel rispetto della tradizione. Aveva imparato a scuola che si può vinificare in bianco, che esiste la macerazione carbonica: egli doveva riuscire, dal suo vino personale e preciso, quello di suo padre, ad estrarre non soltanto un vino moderno, perché la modernità tutto appiattisce, ma un prodotto che esprimesse, perfettamente, un gusto che ancora si doveva formare.
Lo Jermann Vintage Tunina Venezia Giulia, è ottenuto da uve Chardonnay con aggiunte di Ribolla Gialla, Malvasia e piccola percentuale di vino dolce autoctono. Da sottolineare che si tratta di un vero e proprio uvaggio. Ha colore paglierino brillante con riflessi dorati. Il profumo è intenso, ampio, di grande eleganza e persistenza, con sentori di miele e fiori di campo. Ha sapore asciutto, morbido, molto armonico, con persistenza eccezionale, dovuta al corpo particolarmente pieno. Si abbina con primi tartufati, con grande varietà di piatti di pesce, soprattutto al forno e salsato, ma arriva a poter sposare anche carni bianche. Splendido il ricordo di un suo incontro con un cuscinetto di salmone fresco ripieno di parmigiano e carciofi. (Daniele Cernilli)
Le prime prove dell’uvaggio risalgono alla vendemmia 1973 e la prima annata messa in vendita con tale nome e tale etichetta fu la vendemmia 1975. In questo particolare uvaggio viene fatta una selezione delle uve migliori le quali vengono raccolte tardivamente, circa due settimane dopo la normale vendemmia su una superficie di circa 16 ha di vigneto coltivato sul Ronco del Fortino. Le forme di allevamento utilizzate sono guyot-cappuccina, con 6000-7000 viti per ettaro e con una resa di 40 – 60 quintali. Il nome Tunina si riferisce alla vecchia proprietaria del terreno su cui è sito l’originario vigneto ed è dedicato all’amante più povera del Casanova, che era una governante a Venezia che per l’appunto anche lei si chiamava Tunina (Antonia).
Già nel 1976 lo Jermann Vintage Tunina Venezia Giulia considerato da Luigi Veronelli “Il Mennea dei vini italiani”, poi vino dell’anno annata 1997 per il Gambero Rosso e Oscar del vino annata 1998 per l’Associazione Italiana Sommelier. Concludendo riportiamo una citazione dell’articolo di Cesare Pillon apparso su Civiltà del bere di ottobre 2000 “….ma il Vintage Tunina eccezionale lo è per molti altri versi. Nessuno finora se n’era mai reso conto, eppure è il più straordinario vino da meditazione che esista. E non lo è in senso passivo (vino da bere mentre si medita), ma in senso attivo: è un vino che fa meditare….”.
Tipo terreno: Marne prevalenti e arenarie appartenenti alla formazione flyschoide di età eocenica che danno origine a un substrato roccioso che trasformandosi forma la “ponca” caratteristica della nostra zona geografica prevalentemente collinare.
Prodotto con uve: Sauvignon, Chardonnay, Ribolla Gialla, Malvasia
Prima annata vino: 1975
Alcol: 13,5%
Acidità: 5,40 ÷ 5,60 ‰
Durata Vino: mediamente 7–8 anni, nelle migliori annate oltre i 10
Tappo: Stelvin