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Quintodecimo Exultet DOCG 2018

41,00  Iva incl.

Produttore

Solo 1 pezzi disponibili

COD: PLG-QUIEX18 Categorie: ,
Descrizione

Quintodecimo Exultet DOCG 2018

Fiano di Avellino DOCG

Quintodecimo Exultet DOCG 2018 è un elegante e raffinata interpretazione del Fiano di Avellino. E’ un cru prodotto esclusivamente con uve provenienti da una sola vigna di Fiano che si trova a Lapio. Exultet si presenta con un colore giallo luminoso con riflessi verdi e nitidi. Al naso porge dei profumi varietali di tiglio, acacia e timo. ha, inoltre, una struttura densa e continua che sviluppa aromi di frutta esotica, agrumi canditi e miele in una lievissima matrice minerale. La particolarità di questo vino è l’eleganza che deriva anche da una lieve permanenza, durante la fermentazione, in piccole botti di rovere.

Quintodecimo Exultet DOCG 2018 è un vino longevo che può invecchiare bene anche per alcuni decenni grazie alla sua ricchezza in precursori d’aroma ed alla sua freschezza ed integrità di gusto. Il nome ha origine dall’Exultet di Mirabella Eclano in cui viene riportato anche un omaggio alle api. Gli Exultet sono rotoli liturgici del Medioevo meridionale. Essi sono una sorta di prodotto multimediale ante litteram formato da fogli di pergamena cuciti insieme sui quali è trascritto il testo della “benedictio cerei” , corredato da notazioni musicali ed illustrato da miniature che corrono nel senso inverso alla scrittura.

DATI TECNICI

Composizione: Fiano 100%.
Vigneto di origine: Lapio.
Anno d’impianto vigneto: 2004.
Altitudine: 570 metri.
Esposizione: Sud/Ovest.
Terreno: Argilloso-calcareo.
Densità d’impianto: 4000 ceppi per ettaro.
Sistema di coltivazione e potatura: Controspalliera orizzontale semplice con potatura a Guyot.
Resa: 1,2 kg per ceppo.
Epoca di vendemmia: Fine settembre-prima decade di ottobre.
Raccolta: Manuale, in piccole cassette da 15 kg in corrispondenza della piena maturazione aromatica dell’uva.
Vinificazione e elevage: Dopo una lunga pressatura dei grappoli interi, il mosto di sgrondo, rigorosamente protetto dall’ossigeno, viene separato da quello di pressa e illimpidito per edimentazione naturale. La fermentazione avviene per il 70% in tini di acciaio inox e per il 30% in barrique di rovere nuove. Inoltre, segue un periodo di otto mesi di elevage su fecce fini regolarmente risospese nel vino.

About brand
La cantina di Quintodecimo è “dentro” la vigna. È questo un aspetto molto importante. In tal caso il tempo di latenza tra raccolta ed ammostatura è quasi nullo, l’uva viene ammostata al massimo della freschezza e senza alcuna possibilità di alterazione. Inoltre questa condizione risponde ad un altro fondamentale requisito alla base della produzione del vino: vigneto e vino devono rappresentare una entità unitaria in modo tale da trasmettere l’idea di eternità, di infinito. In effetti è la cantina che ho sempre sognato. Semplice, piccola, essenziale, senza alcuna tecnologia particolare, fatta per soddisfare principalmente il mio proprio bisogno intimo più che stupire. Per me la cantina è un luogo di pace, di nobiltà, di silenzio, di meditazione, di raccoglimento. E’ un luogo semplice, ma razionale, che incoraggia l’uomo alla pazienza. Andare in cantina significa passare dalla luce all’oscurità. Per questo la cantina deve essere immersa nella terra. E’ un luogo oscuro per eccellenza. Essa è sotto terra e sotto la casa. È un luogo così che ho sempre sognato per il mio vino ed così che è stato realizzato a Quintodecimo. Il vino dalla vinificazione al confezionamento è sotto la casa di trenta scalini. E sapere che bisogna scendere questi gradini per raggiungerlo, contemplarlo, toccarlo, degustarlo è davvero un piacere unico che mi riempie di gioia.